A tu per tu Il labirinto del silenzio

di Tiziana Caravante

È di Giulio Ricciarelli, attore, produttore e regista italo-tedesco, il film candidato all’Oscar per la Germania. Un film che racconta la difficile ricerca della verità su Auschwitz.


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"Il labirinto del silenzio" è un film duro, che ci riporta nella Germania dei primi anni Sessanta, gli anni del miracolo economico, in una nazione che non voleva cercare la verità su Auschwitz. È infatti una storia vera quella che Giulio Ricciarelli racconta nel suo primo lungometraggio: il protagonista del film, Johann Radmann, è un giovane procuratore costretto a confrontarsi col passato. I ricordi che ha del padre ne fanno un eroe. Ma un giorno viene avvicinato da un giornalista che gli parla di Simon, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz: Simon ha riconosciuto in un insegnante di una scuola elementare uno degli aguzzini del campo di concentramento di Auschwitz.


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Lentamente il giovane procuratore si rende conto che molti carcerieri di allora sono tornati alla normalità rimuovendo ogni tipo di colpa e decide di occuparsi del caso. Lo farà grazie anche ai consigli e aiuti di Fritz Bauer, procuratore generale veramente esistito, che gli darà carta bianca ad agire e avviare il "processo di Auschwitz". "Il labirinto del silenzio", presentato dalla Germania nella "short list" per gli Oscar, è già uscito nelle sale tedesche ed è da poco in proiezione in Italia. Giulio Ricciarelli ha viaggiato dall’Uruguay ad Hong Kong per presentarlo ed ora ne ha parlato con Paola Fabbri nostri studi. È un film che ricorda quello che ogni individuo può fare per cambiare le cose, ha spiegato il regista. Perché Fritz Bauer e i suoi colleghi veramente hanno cambiato la storia della Germania.


Stand: 27.01.2016, 19.13 Uhr