Il tema Pericolo islamofobia

di Cristina Giordano

Dopo gli attentati di Parigi, si registrano episodi di aggressioni e scritte sui muri contro i musulmani. In Francia, ma non solo. Ne parliamo con un esponente di spicco della comunità islamica in Italia.


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Crescono i pregiudizi nei confronti dei musulmani


"I miei figli tornano a casa tutti i giorni offesi, umiliati, li chiamano terroristi". È la testimonianza di un papà siriano di Padova che racconta ai microfoni di "Radio anch’io" uno dei tanti episodi di islamofobia, generato dalla psicosi di questi giorni. In Francia l'Associazione contro l'islamofobia in una sola settimana ha registrato centinaia di segnalazioni, dalle aggressioni nelle strade, alle scritte sui muri delle moschee. A gettare benzina sul fuoco c'è soprattutto una rappresentazione mediatica dei fatti spesso superficiale, poco attenta a verificare le notizie e che Hamza Roberto Piccardo, esponente di spicco della comunità musulmana italiana, definisce "mostruosa".


Domani a Roma e a Milano, i musulmani scenderanno in piazza per la manifestazione #Notinmyname per prendere le distanze dal terrorismo e dare un segnale forte. "Noi non c'entriamo con i terroristi" sottolinea Piccardo, aggiungendo inoltre che molte associazioni musulmane in Italia hanno sottoscritto una "fatwa" nel 2005 che invita i musulmani a condannare il terrorismo, e a segnalare alle forze dell'ordine eventuali notizie legate a potenziali attentatori o alle loro reti logistiche. L'intervista è di Giusi Valentini.


Stand: 20.11.2015, 19.43 Uhr