Il tema: Sotto sorveglianza
di Giulio Galoppo
In Polonia si dimettono i direttori dei principali canali della tv e radio pubblica per protestare contro la legge sui media voluta dal partito al governo di Jaroslaw Kaczynski.
-
Bild 1 vergrößern
+
Proteste a Poznan contro il governo
Con la nuova legislazione il governo polacco, che già ha varato la riforma costituzionale, avrà l'autorità di nominare i vertici delle emittenti e di limitare il numero dei consiglieri di sorveglianza, azzerando il management precedente. Già il 30 dicembre scorso, il giorno in cui il Parlamento polacco ha approvato la legge, il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha scritto una lettera ai ministri della Giustizia e degli Esteri polacchi esprimendo preoccupazione per la libertà di stampa nel Paese e chiedendo garanzie sul rispetto dei principi dell'Unione Europea sui diritti dei media. Il commissario Ue al digitale Günther Oettinger propone di mettere la Polonia "sotto sorveglianza". Se Varsavia ignorerà le richieste della Commissione rischierà l'avvio di una procedura di infrazione per violazione dei valori fondamentali europei. Se ciò dovesse accadere la Polonia potrebbe perdere il suo diritto di voto. Al microfono di Francesca Montinaro, Monica Perosino, giornalista de’ La Stampa, reduce da una lunga intervista col ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski, spiega quali siano i timore della Eu e quali i motivi del governo polacco.
Audio e link
Stand: 04.01.2016, 19.55 Uhr
Seite teilen
Über Social Media