Zapping: La fisarmonica di Auschwitz
di Cristina Giordano
Suonava nella banda femminile di Auschwitz. Oggi, Esther Bejarano, sopravvissuta all’Olocauso, canta ancora. Con il gruppo rap italo-turco dei Microphone Mafia. La loro musica contro il razzismo.
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Esther Bejarano sul palco con i Microphone Mafia
“Dovevamo stare davanti ai cancelli e suonare quando arrivavano nuovi deportati che venivano condotti direttamente nelle camere a gas”, è così che Esther Bejarano racconta il suo lavoro di fisarmonicista per la banda femminile di Auschwitz, unica orchestra femminile mai esistita nei campi di concentramento tedeschi e formata da musiciste deportate nel campo di sterminio. Oggi, Esther Bejarano, 91 anni, ebrea di origine tedesca, sale sul palco e canta ancora, e lo fa con il gruppo rap italo-turco “Microphone Mafia”. Insieme ripropongono canti ebraici e inni partigiani in chiave hip hop: “Finché la forza me lo permette, lo farò ancora. Per me è terribile, l’ho vissuto e non lo posso sopportare. Con i Microphone Mafia posso raggiungere i giovani” dice Eshter Bejarano ai microfoni di Cristina Giordano, sottolineando il continuo impegno politico necessario a combattere ogni forma di razzismo, e contro la crescente ondata di neonazismo diffusasi in Germania.
Stand: 20.07.2015, 19.21 Uhr
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