Il tema Maternità: desiderio o diritto?

di Giulio Galoppo

Il Parlamento Ue ha emesso un parere sui diritti umani: si matrimoni gay, no alla gestazione per altri. Chiara Saraceno fa chiarezza su una questione delicata e complessa.


Debatte über Leihmutterschaft
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Gestazione per altri

Il parere europarlamentare arriva all'indomani dello scatenarsi in Italia di un acceso dibattito sulla maternità surrogata, chiamata più volentieri dai suoi detrattori "utero in affitto". La condanna, prima ancora che da Strasburgo, è arrivata nello Stivale dall'associazione Se non ora quando (Snoq), che ha lanciato un appello alle istituzioni europee contro questa pratica affinché venga bandita a livello mondiale. In Italia, questa pratica è, comunque, vietata. L'obiettivo di evitare lo sfruttamento delle donne è chiaramente condiviso.

Ma è legittimo limitare la libertà femminile? Infatti, non tenendo conto di realtà dove la gestazione per altri, come la sociologa Chiara Saraceno, al microfono di Luciana Caglioti, preferisce definire questa pratica, viene regolata dalla legge con conseguente tutela di tutte le parti in causa e, prima di tutto, della donna e dei bambini, si nega a priori la possibilità e la capacità delle donne di decidere per sé. Parlare di "utero in affitto", sottolinea Chiara Saraceno, è ridurre il fenomeno a pura mercificazione di un oggetto, negando, invece, ciò che, se regolamentato e protetto, può essere un percorso intenzionale e ben ponderato.


La questione è complessa e in Italia ha il sapore amaro della strumentalizzazione ai fine di bloccare il riconoscimento dei diritti civili delle persone omosessuali.


Stand: 18.12.2015, 19.29 Uhr